Anna Marras è un’imprenditrice che, assieme al suo compagno di vita, Riccardo Iovino, gestisce numerose attività di successo. Tra queste vi è Edilizia Acrobatica, leader da oltre 20 anni in lavori in quota edili su corda senza l’utilizzo di ponteggi. Ad oggi Edilizia Acrobatica conta in Italia 27 sedi e 226 collaboratori, di questi, 76 sono stati inseriti nel 2016. Accanto a questa attività, che a breve diventerà una SpA quotata in borsa, gestiscono anche due franchising nella consulenza aziendale OSM Partner, uno in Italia (nordovest) e uno in Brasile.
Il successo che accomuna queste tre attività è dovuto a numerosi aspetti della gestione del business. In particolare però, al centro del successo di queste attività, vi è la capacità di comunicare.
Nella nostra società è molto difficile comunicare realmente. E’ più facile rispetto a una volta trasmettere un messaggio, in questo la tecnologia ci aiuta, però per comunicare davvero serve altro.
Per poter comunicare è necessario:
- Saper esprimere se stessi in maniera piena e diretta
- Saper ascoltare
- Saper gestire le proprie emozioni
- Saper cambiare il proprio punto di vista
Nella maggior parte dei casi, le persone non ascoltano con l’intenzione di capire ma con l’intenzione di rispondere. Le persone in genere o parlano o si preparano a parlare. Filtrano qualsiasi cosa attraverso i propri paradigmi, leggono la loro autobiografia nella vita degli altri.
Comunicare implica:
- Condividere
- Ascoltare
- Comprendere
Nella condivisione è importante imparare a gestire le diversità, vedendole non come un ostacolo ma come strumento di cambiamento e di crescita.
Gestire la diversità vuol dire creare un processo aziendale di cambiamento, che ha lo scopo di valorizzare e utilizzare pienamente il contributo, unico, che ciascun collaboratore può portare per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, e che serve ad attrezzare al meglio l’organizzazione di fronte alle sfide provenienti dal mercato esterno. Gestire la diversità significa avviare all’interno della propria impresa un cambiamento di prospettiva.
Ascoltare è diverso da udire. Udire è un atto fisico, significa percepire e riconoscere i suoni. Ascoltare, invece, è un’azione cognitiva ed emotiva. Significa capire che è stato detto.
Comprendere, infine, è fare proprio ciò che è stato detto. E’ entrare in relazione con l’altra persona.
Condividere, ascoltare e comprendere, hanno come unico comun denominatore il cuore. Queste tre cose, assieme, grazie all mediazione del cuore, permettono di vedere e riconoscere la preziosità dell’altro.
Un antico testo buddista, contiene una metafora che concepisce l’universo come un’enorme rete che si estende all’infinito in ogni direzione, proteggendo e accudendo la vita nella sua interezza, senza escludere nulla. Al punto di intersezione di ciascun nodo della rete c’è una lucente gemma, sfaccettata e riflettente. Grazie alle sue molte facce, ciascuna gemma riflette ogni altra, generando una vasta rete di sostegno di tutta l’esistenza. L’infinito numero di gemme presenti su una rete di tali proporzioni è inimmaginabile, per non parlare degli innumerevoli riflessi in ciascuna gemma. Nessuna gemma esiste senza le altre.
Nessuna è a sé stante. Sono tutte ínterdipendenti dalla presenza delle altre. Se ne appare una, appaiono tutte. Se non ne appare una, non ne appare nessuna. Se comparisse un puntino nero su una qualunque delle gemme, comparirebbe su tutte.
La rete di Indra è un’ immagine efficace per descrivere l’incessante, libera compenetrazione e mutua interdipendenza di tutto quanto esiste. Ogni azione, ogni parola, ogni pensiero (ricordi, desideri, paure, bisogni, frustrazioni, felicità, o benessere) produce effetti a catena nell’universo. Niente e nessuno resta escluso da questa mutua risonanza, dalla globale interazione.
Quando pensi alla tua azienda, tieni a mente questo concetto.
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