Don Marco – Donare non è mai scontato [MBS Emotional Intelligence]

Don Marco – Donare non è mai scontato [MBS Emotional Intelligence]

Don Marco – Donare non è mai scontato

Edizione MBS Febbraio “Emotional Intelligence”

Don Marco Pagniello, Vicario episcopale per la Carità e direttore della Caritas diocesana è considerato un manager della solidarietà, poiché riesce a conciliare la propria vocazione e i propri studi teologici con l’attività imprenditoriale.

Prete fin dall’età di 16 anni è entrato in seminario a 23 anni, si è reso noto grazie all’enorme contributo dato alle persone sopravvissute al disastro avvenuto a Rigopiano nel comune di Farindola in Abruzzo il 18 Gennaio 2017, quando una valanga ha investito l’albergo Rigopiano Gran Sasso Resort, causando 29 vittime.

Il suo motto è “Chiedo a Dio di darmi la capacità di stupirmi e meravigliarmi ogni giorno”, per lui riuscire ad andare oltre le persone e vedere cosa esiste al di là di esse, è la vera scoperta e missione.

La domanda che si è sempre posto è “Cosa possiamo fare noi come chiesa?”

La risposta che si dà ogni giorno è quella di stare accanto alle persone e cercare di sostenerle e accompagnarle nei momenti più bui della loro vita. Tale risposta l’ha portato a creare l’Emporio della Solidarietà a Pescara, un piccolo market dove le famiglie in difficoltà possono andare a fare la spesa gratuitamente, proponendo una risposta diversa a un bisogno primario.

Per Don Marco Pagniello esistono tre punti fondamentali nella vita e per fare impresa:

1) Esserci. Diventare una presenza per gli altri, i bisogni sono tanti e non riusciamo a dare tutte le risposte, però quello che si può sempre fare è esserci e non fare sentire sola la persona.

2) Darci e darsi del tempo. Nelle relazioni c’è bisogno di investire tempo, vedere subito il risultato è difficile, le persone ci possono mettere 1,5,10 anni ad arrivare ai propri obiettivi e ai propri progetti, perché siamo tutti diversi e ognuno ha il proprio tempo e la propria storia.

3)Ascoltare. Lui è stato cappellano del carcere: “la cosa bella che ho imparato” dice “è andare oltre quello che vedevo, non soffermarmi solo all’apparenza e al contesto. Secondo Don Marco, le persone rimangono sempre un mistero, esiste sempre qualcosa di nascosto nel prossimo, e quel qualcosa per lui è la speranza.

Infine alla domanda “come si fa ad essere buoni imprenditori?” risponde “oggi per essere ottimi imprenditori bisogna, prima di stare attenti al profitto, stare attenti al capitale umano, poiché senza la cura delle persone, sia nelle aziende che nella vita, non si arriva lontano. Se si ha fiducia nei propri collaboratori è molto probabile che loro ne abbiano in noi”.

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